• ASSOCUORE – Associazione Cesenate per la lotta contro le Malattie di Cuore ODV

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colesterolo basso e trigliceridi bassi

Il Suo profilo metabolico lipidico è eccezionale . Lo controllerei anche presso un altro laboratorio e, se confermato, dovrebbe garantirle quasi una immunita’ nei confronti della patologia degenerativa aterogena.
Non necessita di alcuna visita specialistica e si concentri sul figlio tranquillamente.
auguri

Dott.Flavio Tartagni

dolore allo sterno

Gentile Sig.X , basterebbero poche domande ( da quanto tempo viene il dolore, quanto dura,è irradiato, è collegato allo sforzo, è collegato alla ingestione di acqua clorata ecc ) per fare una diagnosi,per lo meno di esclusione di uns patologia coronarica.
Da quanto riferisce è stato sottoposto ad una serie di esAmi,ingran parte inutili.
Se non presenta grossi fattori di rischio coronarico ( forte familiarita’, colesterolemia >300,forte fumatore, diabete fuori controllo ) ed il dolore va e viene da giorni o mesi e dura anche> 40 minutia, la sintomatologia è sicuramente extracardiaca e l’ecg a riposo e da sforzo lo confermano con certezza.
Le cause piu’ probabili della sintomatologia possono essere lo stress meccanico sulle strutture toraciche ( il dolore si accentua col movimento e la pressione ) o una gastrite da ingestione di acqua clorata ( il dolore è esacerbato dalla introduzione di liquido della piscina o da liquidi irritanti )
Dal mio punto di vista escluderei a priori una patologia coronarica e proverei un gastroprotettore ( maalox o omeprazen ).
Non faccia piu’ esami cardiologici, al massimo una gastroscopia, e nuoti tranquillo
CORDIALI SALUTI

plavix non risponde

La formazione di placche coronariche dipende da numerosi fattori : genetici,infiammatori/infettivi,coesistenza di altre patologie (diabete,ipertensione),dislipidemia ecc.
Pretendere di identificare tutte le cause nel singolo individuo è impossibile,ma anche inutile,se ci si attiene a quelle linee comportamentali che si conosce essere efficaci.Tra queste , la principale,è quella di tenere la colesterolemia piu’ bassa possibile,perchè, in fin dei conti ,è il colesterolo che si deposita nelle arterie.
Quindi dieta e Statine,che sono gli unici farmaci che possono fare regredire o stabilizzare le placche,cioè impedire che si rompano.
Il Plavix e la Aspirina non hanno nessuna influenza sulla formazione delle placche, ma hanno un effetto antitrombotico e funzionano sulla prevenzione delle occlusioni acute da trombi.
In conclusione,Lei non è un “non responder”, se non presenta episodi ripetuti infartuali e deve continuare ad assumere i due farmaci ( e non nuovi ).Assuma la Rosuvastatina,mantenendo la colesterolemia LDL < 70 mg e non faccia nessun esame cardiologico,se non ha angina. Non si preoccupi delle placche , delle stenosi o della genetica,ma solo dei sintomi e della terapia antitrombotica e antidislipidemica.
Cordiali saluti

Dott.Flavio Tartagni

pressione bassa dopo un’angioplastica

La angioplastica della aorta non è ancora stata sperimentata;penso pertanto che si tratti di una angioplastica coronarica ( o valvuloplastica aortica ?).Ad ogni modo l’intervento non ha nessun riflesso sulla pressione che, invece puo’ essere stata influenzata dalla terapia come il B-bloccante , che riduce anche il battito cardiaco. Ritengo sia il Suo caso . Ne parli col Suo cardiologo per ridurre il dosaggio.
Cordiali saluti

Dott Flavio Tartagni
( gia’ Primario Cardiologo di Cesena)

fibrillazione atriale

In Italia oltre 400.000 persone presentano forme di fibrillazione atriale ( parossistica,persistente o permanente)che si manifesta col battito cardiaco accelerato e irregolare ( cuore matto o anarchico ).
Le cause possono essere molteplici: ipertiroidismo,valvulopatie e cardiopatie, coronaropatie,ipertensione arteriosa,diabete ecc.
Il paziente può non accorgersene,ma più spesso avverte cardiopalmo.Se si associano cardiopatie può presentare angina o dispnea.
Il rischio maggiore è però quello tromboembolico,dovuto al distacco di coaguli dall’atrio che vanno al cervello,ad altri organi o a chiudere arterie negli arti determinando paralisi ( talvolta decesso ) disfunzioni funzionali e dolore.
Se la aritmia è insorta da poche settimane o mesi oppure si presenta in forma occasionale si può ripristinare il ritmo regolare con uno shock elettrico ( cardioversione ) o mantenerlo con farmaci antiaritmici.In assenza di altre patologie ” FA a cuore sano ” si può anche intervenire con la ablazione che consiste in un intervento con un cateter e l’ impiego di radiofrequenze,freddo o laser.
Se la aritmie è recidivante e se è ben tollerata conviene accettarla e controllare la frequenza con b- bloccante. ca-antagonista o digitale.
In ogni caso ( aritmia parossistica o permanente ) va attuata una terapia antitrombotica con aspirina o, se sono presenti altri fattori per rischio tromboembolico ( eta > 70 anni, diabete, ipertensione, cardiopatia ecc )con coumadin,mantenendo un valore di INR tra 2 e 3 . Probabilmente saranno disponibili a breve altri farmaci che non necessitano di controlli periodici come col coumadin ( es. Dabigatran.Apixaban e Rivaroxaban ). I risultati sono molto promettenti. Speriamo.
Cordilai saluti

Dott. Flavio Tartagni
( gia’ primario Cardiologo di Cesena )

coumadin

Ci sono molte sostaze alimentari che possono interferire con l’azione del Coumadin,particolarmente i vegetali a foglia verde e larga.
Per un elenco dettagliato consiglio di consultare nel nostro sito la sezione intitolata : A tavola col coumadin
Cordiali saluti

Dott.Flavio Tartagni

gia’ primario Cardiologia di Cesena

placche coronariche recidivanti

Gent.mo Sig.Perrone,
la Sua patologia fa parte sicuramente di quelle non inquadrabili nei comune schemi eziopatogenetici basati sui classici fattori di rischio.Nel Suo caso prevale,come causa prima,la malattia dell’endotelio,cioè della parete interna delle coronari,che é deputata a proteggere le arterie dalle deposizioni del colesterolo.
Se questa patologia é ereditaria va valutato mediante anamnesi dei familiari( infarti o interventi in genitori,fratelli ecc. ).Piu’ probabailmente vi puo’ essere stata una patologia infiammatoria (infettiva? ) che ha alterato l’endotelio stesso.
Ricercare la causa non ha ,tuttavia ,alcun risvolto pratico e non vi é alcun centro al mondo in grado di individuare le vere cause ( in genere sono composite ).
Le darei qualche consiglio pratico sulla base della mia quarantennale esperienza :
a) non si intestardisca sulle cause e sui perché,ma continui a controllare i classici fattori di rischio,che possono comunque peggiorare la situazione;b)escluda che la patologia abbia coinvolto altri siti ( es: carotidi,femorali.aorta );c) non corra dietro ai numeri: numero stenosi,percentuali ecc. Sono sempre dati molto soggettivi e rivestono un significato funzionale e prognostico molto limitato;d)eviti di fare nuove coronarografie,se non in caso di documentata e severa ischemia ( mai farla per curiosita’ o controllo!!!);viva una vita il piu’ normale possibile,senza pensare a quello che succede dentro.e) Mai fare dilatazioni di stenosi subcritiche(<70-80%) e senza documentata ischemia Se dovesse esserci la necessita di ripetere piu’ angioplastiche considererei piuttosto la possibilita’ di sottopormi ad un intervento cardiochirurgico, con arterie, che da piu’ garanzie ed é meno traumatizzante per le coronarie stesse ( molte volte sono gli stessi cateteri e guide che provocano i danni endoteliali e la accelerazione della malattia ).
Cordiali saluti

Dott:Flavio Tartagni
gia’ Primario della Cardiologia di Cesena

coumadin

Se l’emiparesi é insorta durante l’intervento di angioplastica ritengo molto probabile che sia dovuta a microembolia causata dalle manovre, specie se l’accesso é stato quello radiale.Se si fosse verificato per una fibrillazione gli operatori avrebbero dovuto accorgersene e documentarla.
La presenza di aritmie da fibrilazione,tuttavia, costituisce di per se un fattore di rischio embolico ed il trattamento col coumadin é indicato.
SE la madre é stata sottoposta ad angioplastica,tuttavia, deve anche continuare la terapia com cardioaspirina( per tutta la vita )
Cordiali saluti

Dott. Flavio Tartagni
gia’ Primario Cardiologo di cesena

differenze tra sintrom e coumadin

L’ azione dei due farmaci é molto simile.
Il Sintrom possiede una emivita piu’ breve e quindi potrebbe lasciare scoperto il Paziente per alcune ore prima della nuova assunzione. E’ preferito se si prevedono interventi ripetuti e difficilmente programmabili ( basta infatti sospenderlo un giorno prima ).
Praticamente oltre il 90% dei pazienti assume pero’ il coumadin che , nel lungo periodo offre più sicurezza.
Il sintrom visne usato al suo posto quando non si ottiene una soddisfacente risposta o vi é intolleranza al coumadin.
cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni
gia’ Primario Cardiologo di Cesena