Correre al Pronto Soccorso, in assenza di emorragie ‘ è perfettamente inutile, proprio percheè non esistono antidoti specifici per l’Apixaban. L’unico intervento sarebbe quello della lavanda gastrica o della somministrazione di carbone vegetale se l’ingestione è avvenuta da poco.
Averne assunto 2 cps non comporta alcun problema ( in caso di embolia polmonare il dosaggio iniziale è di 20 mg al dì).
Nel Suo caso ( se non ha problemi renali )potra’ tranquillamente continuare con la assunzione delle due compresse negli orari programmati.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
In caso di necessita’ il catetere viene fatto progredire per via retrograda , dalla arteria femorale o dalla radiale, fino all’imbocco coronarico, senza mai oltrepassare l’orifizio aortico. Non vi sarebbero quindi danni (teorici ) per le strutture valvolari.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Il risultato si puo’ facilmente controllare con l’ecografia transtoracica (bi o tridimensionale) , o transesofagea.
Sono indagini che vengono in genere espletate anche durante e subito dopo l’intervanto e che vengono richieste di routine dai cardiologi che hanno dato l’indicazione all’intervento.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Le complicanze della bicuspidia possono essere,la insufficenza della valvola,la stenosi precoce e la dilatazione della aorta ascendente.
Non mi risulta che la extrasistolia sia fra le complicanze, o, perlomeno sia frequente o rischiosa.
Dagli elementi che mi ha fornito ritengo che la sua extrasistolia sia indipendente dalla valvulopatia e, soprattutto, non comporti alcun rischio.
Faccia una vita normale, senza terapie, e controllando l’evoluzione con l’ecografia annuale.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Il significato della omocisteina è stato sopravvalutato ma da alcuni anni , molto ridimensionato e se ne sconsiglia sia la misurazione, sia il trattamento ( con acido folico). Anche se presenta qualche correlazione con le malattie cardiovascolari, non si sa se l’omocisteina sia la causa ( e vada trattata) o un semplice epifenomeno di qualche fattore piu’ importante che sta a monte( funzonalita’ renale, altro? ).
Tenga sotto controllo i classici fattori di rischio e non misuri piu’ la Omocisteina.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
La descrizione del quadro cardiologico che presenta Sua sorella è molto dettagliato, ma manca un elemento fondamentale: l’eta’.
I dati sono comunque indicativi di una cardiomiopatia dilatativa primitiva ( cioe’ senza causa nota),ma molto severa.
Non vi sono indicazioni ad interventi chirurgici validi ( riduzione el ventricolo, correzione della insufficenza ), mentre buoni risultati si possono ottenere con la terapia con B Bloccanti, diuretici, antialdosteronici, ace inibitori e Ivabradina.
Per la bassa contrattilita’ e la presenza di aritmie ventricolari sarebbe indicato l’impianto di un defibrillatore ( per il rischio di morte improvvisa ), mentre, se è presente un blocco della branca sinistra è indicata anche la aggiunta di due pacemakers, che possono migliorare molto la funzionalita’ dei due ventricoli.
Se l’eta’ è < 60 anni si puo’ considerare la soluzione del trapianto.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Il Teraxans è composto dalla associazione del Perindopril ( Aca inibitore ) e della Indapamide. ( diuretico e ca-antagonista). L’azione antiipertensiva pertanto è piu’ intensa, ma anche piu’ cardioprotettiva. Numerosi studi hanno documentato la sua efficacia ,non solo nel ridurre i valori pressori, ma anche nel ridurre gli eventi cardiovascolari ( es. anziani, coronaropatici, diabetici ).
Poiche’ l’Indapamide ( a quel dosaggio ) puo’ favorire le perdite di potassio, questo va introdotto abbondantemente con la dieta e la sua concentrazione nel sangue monitorata attentamente.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Spesso le valvulopatie sono “strumentali” e non “cliniche”, nel senso che vengono rilevate minime insufficenze valvolari ( specie della tricuspide e della mitrale) per la elevata sensibilita’ della strumentazione, ma che non presenteranno mai problematiche cliniche.
Nel caso della aorta bisogna escludere che sia associata ad alterazioni strutturali ( anomalie valvolari o della aorta ascendente )ed è sufficente monitorarla ogni 3-4 anni, tenendo controllati i valori pressori e gli indici metabolici che possono favorire la degenerazione valvolare .
Non vi sono controindicazioni alle attivita’ sportive, escludendo solo quelle a maggiore componente isometrica ( es. pesistica ).
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Probabilmente ha un blocco instabile della branca sinistra con extrasistolia, che puo’ essere ventricolare o atriale( con blocco di branca ). Solo una attenta analisi del tracciato elettrocardiografico delle 12 ore puo’ aiutare nella interpretazione.
Gli accertamenti eseguiti, comunque sembrano escludere una importante patologia ischemica cardiaca e una angina residua, ed escluderebbero comunque interventi non farmacologici.
La terapia consigliata rimane quella col b bloccante ( escludendo gli antiaritmici, se non l’amiodarone se proprio indispensabile ),associato ad un ipoaggregante, statina ed eventualmente ACE inibitore.
In genere un Blocco di branca Sn instabile si trasforma poi in uno stabile.
Qualora si voglia valutare se vi è ischemia, si puo’ ricorrere alla scintigrafia miocardica o all’ecografie con dipiridamolo o alla risonanza magnetica con dobutamina.
Non essendo ipotizzabile un intervento sulle coronarie, sconsiglio comunque ulteriori tests.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Mi sembra strano che sia rimasto in terapia con Amiodarone per tanto tempo, dopo episodi aritmici occorsi 15 anni fa. La terapia con tale farmaco puo’ portare infatti ad effetti
indesiderati importanti, per il suo accumulo tessutale.
Dagli esami effettuati non mi sembra emerga alcunche’ di significativo, nè come dati ecografici, nè come dati elettrocardiografici.
le Aritmie sopraventricolari per il numero e la non ripetitivita’ mi sembrano banali.
Proverei a sostituire l’Amiodarone con un beta bloccante ( in caso di ritorno della FA si puo’ sempre riprenderlo ). Trovo poi inutile la terapia con aspirina, che non protegge da eventuale rischio embolico e la espone invece a quello emorragico ( secondo tutte le piu’ recenti linee guida ).
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena