L’eta’ non controindica un intervento chirurgico, ma sono semmai le condizioni cliniche del paziente, le comorbidita’,l’esperienza del centro cardiochirurgico.
Bisogna valutare bene la severita’ dei sintomi e della dilatazione e la presenza di patologia coronarica associata, oltre a diabete, insufficenza respiratoria e renale.
Facendo un bilancio ( esistono anche degli score di rischio cardiochirurgico ) si decidera’ la opportunita’ di intervenire , e come.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Considerato che l’uso dell’Imodium è riservato a pochi giorni direi che puo’ farne uso anche assumendo l’anticoagulante.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena
L’uso degli inibitori della pompa protonica è consigliato in certe patologie gastro esofagee( ulcere, esofagiti da reflusso ecc) o nei pazienti che assumono farmaci gastrolesivi ( es Aspirina) e sono a rischio di sanguinamenti gastrici.
Nel Suo caso non vedo la necessita’ di assumere regolarmente un gastroprotettore, a meno che non siano presenti sintomi da gastrite o reflusso, o precedente patologia documentata.
Assume gia’ molti farmaci e potrebbe fare uso di gastroprotettori solo in caso di sintomatologia.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Mi scuso per una serie di problemi derivanti dalla rete che non mi permettono di capire se ha ricevuto una mia risposta .
Per sicurezza rispondo nuovamente, anche se in maniera sintetica:
La nostra associazione , da alcuni anni sta proponendo la diffusione dei defibrillatori sul territorio di Cesena, in collaborazione col servizio del 118 e la AUSL .
Sinora sono presenti sul territorio circa 200 defibrillatori, in buona parte acquistati tramite l’Assocuore.
Tramite l’associazione è possibile acquistare un apparecchio di prima qualita’( Philips ), non sconosciuto, con tutta la assistenza garantita, ad un prezzo di circa 1300 euro.La spesa , fatta attraverso l’ Assocuore, potra’ essere detratta nella dichiarazione dei redditi, e risultare quindi molto piu’ bassa.
Per i dettagli invito pertanto a contattare la nostra segreteria ( in genere dalle 10 alle 12) o reinviare una richiesta con numero telefonico per essere ricontattati.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartgni, gia’ Direttore della Unita’ operativa complessa di Cardiologia di Cesena
I Suoi dati anamnestici indicano che Lei è ad elevato rischio tromboembolico di natura piastrinica ed è pertanto indicata una potente azione ipoaggregante per tutta la vita.
Concordo con Lei che un dosaggio piu’ basso di Ac. Acetilsalicilico potrebbe essere sufficente in associazione col Clopidogrel ( es. Cardirene 75mg o Cardioaspirina 100mg).
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Un prolasso mitralico con una lieve insufficenza in genere è un reperto occasionale nel corso di un esame ecocardiografico, specie in donne giovani e magre, e non determina alcun problema clinico, rimanendo stabile per tutta la vita.
In casi rari, se si accompagna a importanti alterazioni strutturali valvolari, puo’ progredire.Sulla base del quadro clinico ed ecografico si puo’ in genere capire se si tratta di una vera patologia o di una lieve anomalia , e stabilire eventualmente la frequenza dei controlli ecografici.
Non è necessaria alcuna terapia ed anche quella profilattica antibiotica per l’endocardite oramai non è piu’ consigliata da alcuna Societa’ Scientifica.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
La risonanza magnetica non è assolutamente aritmogena, tantè vero che viene usata a scopo diagnostico in certe forme di cardiomiopatie aritmogene. Se poi ( in teoria) il campo magnetico potesse fare insorgere anche qualche extrasistole, si tratterebbe di un fenomeno del tutto transitorio ed innocente che non deve creare preoccupazioni e controindicare l’esecuzione dell’esame
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
I dati che mi ha inviato sono molto positivi, purtroppo non sono sufficenti per valutare il Suo rischio cardiologico. Manca,prima di tutto,
l’eta, perche’ è chiaro che cambia molto se ha 20 anni( in questo caso gli esami servirebbero solo ad escludere una cardiopatia congenita o valvolare acquisita) o >60 anni( il rischio è determinato da altri parametri clinici e bioumorali es: pressione, colesterolemia,diabete ecc.).
Comunque, in base ai dati inviati non vi sono controindicazioni, se l’attivita’ fisica non è troppo stressante per il fisico e lo spirito.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
quanto ne vuole!
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena
Teoricamente tutti i farmaci possono interferire col Coumadin in maniera diretta ( influenzandone il metabolismo o l’ assorbimento) o indiretta ( agendo sulla coagulazione attraverso vie alternative alla vitamina K).
In pratica , quelli che sono sicuramente influenti non sono molti e tra questi non vi sono quelli assunti da Suo Padre.
Tra i farmaci che potenziano l’effetto antitrombotico del Coumadin ( ed aumentano quindi il rischio emorragico) vi sono le eparine e gli eparinoidi ( es.Clexane, Calciparina), gli ipoaggreganti ( Aspirina, Clopidogrel), gli antiinfiammatori FANS (Ketoprofene, Diclofenac,Piroxicam ecc), antibiotici ( Ciprofloxacina,Eritromicina,Tetraciclina, Antimicotici).
Amiodarone, Omeprazolo,Atorvastatina e Simvastatina possono potenziare l’effetto ipocoagulante.
Fenobarbitale,Contraccettivi orali, Diuretici tiazidici possono invece eserciitare una riduzione dell’effetto scoagulante.
Prodotti a base di Codeina, Ibuprofene, Ampicillina, e che contengono B-bloccanti, Broncodilatatori,Ace inibitori, Ca-antagonisti interagiscono poco con l’anticoagulante.
E’comunque opportuno, quando si inizia una nuova terapia,anticipare il controllo dell’INR per verificare l’effetto reale che questa esercitano sul trattamento ipocoagulante.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia di Cesena