Il contenuto di vitamina K della frutta,in generale, è molto basso(< 10ug/100gr ). Solo i kiwi ne contengono un po’ di piu’ ( 40 circa ), ma è sempre un quantitativo molto basso.
Consumi pertanto tranquillamente tutta la frutta che desidera .
Cordiali salutui
Dott. Flavio tartgani . gia’ Primario Cardiologo di cesena
Il prolasso valvolare mitralico costituisce una anomalia anatomica molto comune,specie nel sesso femminile e nei soggetti magri e longilinei.Nella grandissima maggioranza dei casi non costituisce una vera patologia ed è considerato una variante del normale.Solo in certi casi si associa ad insufficienza valvolare; la severita’ di questa e la presenza di anomalie strutturali importanti possono condizionare una evoluzione sfavorevole che puo’ richiedere la plastica della valvola o la sua sostituzione.Se la insufficenza è assente o minima è sufficente un controllo ogni 2-3 anni. Non è piu’indicata la profilassi per l’endocardite batterica.
Cordiali saluti
Dott.Flavio Tartagni , gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Per conoscere il quantitativo di vit.K contenuto nei principali alimenti consulti il nostro sito https://www.assocuore.net, in prima pagina, alla sezione “Vivere col Coumadin”.
Cordiali saluti
dott Flavio tartagni , gia’ Primario Cardiologo di cesena
Il contenuto di vit.K del burro varia a seconda del tipo, tuttavia è in genere molto basso, in un range compreso tra 0,5 e 7ug /100gr.
Lo consumi tranquillamente, stando pero’ attenta al coleterolo.
Cordiali saluti
Dott Flavio Tartagni, gia’ primario Cardiologo di Cesena
La vitamina K è fondamentale per molti procesi biochimici dei quali la coagulazione è solo quello piu’ eclatante.
L’esperienza di milioni di pazienti trattati negli ultimi 50 anni col Coumadin e simili porterebbe a concludere che il suo uso è correlato ad una migliore sopravvivenza ed incidenza di eventi da aterosclerosi rispetto alla popolazione generale ( basta avere avuto un po’ di esperienza con gli ambulatori specialistici per esserne convinti ).
I vantaggi comunque vanno calcolati sull’effetto antitrombotico ( innegabile ).
Esistono farmaci alternativi come L’aspirina e il clopidogrel ( meno efficaci ) o i piu’ nuovi :dabigatran, apixaban e rivaroxaban che sono altrettanto efficaci ma non ancora approvati in italia e con tutte le incertezze legate al loro uso ancora limitato.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Gent.ma Sig. Minciotti,
i farmaci da Lei assunti non determinano influenze significative sui valori della scoagulazione e puo’ quindi trascurarli,specialmente se la loro assunzione avviene regolarmente.
Mi lascia un po’ perplesso la soministrazione del Sotalolo, che oltre ad essere un b- bloccante è anche un antiaritmico,con possibii effetti pro aritmici. Sarebbe meglio sostituirlo con un normale b-bloccante. Ne accenni magari al suo cardiologo.
Cordiali saluti
Dott.FlavioTartagni gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Ci sono diversi alimenti che contengono vitamina K e che possono quindi ridurre l’effetto degli ipocoagulanti, come il Coumadin.
Trovera’ l’elenco con i relativi contenuti nella prima pagina del nostro sito ( a sinistra,ultima voce ).Puo’ regolarsi evitando o limitando il consumo dei cibi che contengono valori>50/60, soprattutto verdure a foglia lsrga.
Non vi è alcun rapporto tra la assunzione del cuomadin e la intolleranza alimentare.
Cordiali saluti
dott.Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Dopo un intervento coronarico è opportuno correggere i fattori che determinano la malattia delle arterie,in modo particolare le alterazioni dei lipidi e dei glicidi.
Si dovra’ avere cura nel mantenere il colesterolo LDL < 80-100 mg e la glicemia a digiuno < 85/90 mg/dl.
Vanno evitati i cibi molto ricchi di acidi grassi saturi ( salumi, formaggi,uova ecc. ) e i dolci. Vanno limitati anche pane e pasta se si ha il diabete.
In genere , dopo l’intervento sono aggiunte le statine per mantenere adeguati livelli della colesterolemia.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni , gia’ Primario Cardiologo di Cesena
La terapia con Amiodarone sembra essere in grado di profilassare la aritmia, come dimostrato dall’Holter, anche se persiste una certa eccitabilita’ atriale ( >2000 extrasistoli delle quali alcune unite a due ( coppie), a tre ( trigeminismo ) o a gruppi ( run ) . )
La aritmia potrebbe essere evocata dalla dilatazione atriale. Il rilievo occasionale dell’ aneurisma del setto puo’ dipendere dalla esperienza dell’esaminatore e dallo strumento usato, tuttavia non dovrebbe essere significativo se non è facilmente individuabile e se non si associa a forame ovale.
Continui i controlli della funzionalita’ tiroidea ed epatica se continua la terapia con amiodarone.
Ritengo comunque che il dosaggio della aspirina andrebbe aumentato a 160-300 mg al di per avere almeno una (debole) protezione antitronmboembolica in caso di recidiva aritmica.
Cordiali saluti
Dott Flavio Tartagni gia’ Primario Cardiologo di Cesena
Gent.mo Paz,
non mi è chiaro se gli stents sono stati applicati prima o in conseguenza dell’infarto; considerato tuttavia il risultato finale, non mi sembra che abbiano risolto o risolveranno granchè.
Anche una eventuale ablazione, nel suo caso, non risolverebbe la causa della fibrillazione, che è la cardiopatia post infartuale.Probabilmente si tratterebbe di un intervento ” cosmetico ” , senza cambiare la patologia di base e senza garanzie per quanto riguarda la aritmia.
Purtroppo anche la terapia medica si limita al B-bloccante o all’ Amiodarone ( che comporta numerosi effetti collaterali ).
Se la FA è stata innescata da un evento particolare ( crisi ipertensiva, eccesso alimentare, arrabbiatura,) cerchi di evitarlo e continui il B- Bloccante. la statina e la terapia ipoaggregante ( meglio se con aspirina e Plavix ), oppure con Coumadin , se la aritmia recidiva o diventa permanente.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni , gia ‘ Primario Cardiologo di Cesena