• ASSOCUORE – Associazione Cesenate per la lotta contro le Malattie di Cuore ODV

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PROLASSO MITRALICO

Il prolasso valvolare mitralico costituisce una anomalia anatomica molto comune,specie nel sesso femminile e nei soggetti magri e longilinei.Nella grandissima maggioranza dei casi non costituisce una vera patologia ed è considerato una variante del normale.Solo in certi casi si associa ad insufficienza valvolare; la severita’ di questa e la presenza di anomalie strutturali importanti possono condizionare una evoluzione sfavorevole che puo’ richiedere la plastica della valvola o la sua sostituzione.Se la insufficenza è assente o minima è sufficente un controllo ogni 2-3 anni. Non è piu’indicata la profilassi per l’endocardite batterica.
Cordiali saluti

Dott.Flavio Tartagni , gia’ Primario Cardiologo di Cesena

anticoagulanti e vitamina k

La vitamina K è fondamentale per molti procesi biochimici dei quali la coagulazione è solo quello piu’ eclatante.
L’esperienza di milioni di pazienti trattati negli ultimi 50 anni col Coumadin e simili porterebbe a concludere che il suo uso è correlato ad una migliore sopravvivenza ed incidenza di eventi da aterosclerosi rispetto alla popolazione generale ( basta avere avuto un po’ di esperienza con gli ambulatori specialistici per esserne convinti ).
I vantaggi comunque vanno calcolati sull’effetto antitrombotico ( innegabile ).
Esistono farmaci alternativi come L’aspirina e il clopidogrel ( meno efficaci ) o i piu’ nuovi :dabigatran, apixaban e rivaroxaban che sono altrettanto efficaci ma non ancora approvati in italia e con tutte le incertezze legate al loro uso ancora limitato.

Cordiali saluti

Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena

Coumadin con altri medicinali

Gent.ma Sig. Minciotti,

i farmaci da Lei assunti non determinano influenze significative sui valori della scoagulazione e puo’ quindi trascurarli,specialmente se la loro assunzione avviene regolarmente.
Mi lascia un po’ perplesso la soministrazione del Sotalolo, che oltre ad essere un b- bloccante è anche un antiaritmico,con possibii effetti pro aritmici. Sarebbe meglio sostituirlo con un normale b-bloccante. Ne accenni magari al suo cardiologo.
Cordiali saluti

Dott.FlavioTartagni gia’ Primario Cardiologo di Cesena

Cosa posso mangiare prendendo il coumadin? Può alterare l’inr anche l’intolleraanza alimentare?

Ci sono diversi alimenti che contengono vitamina K e che possono quindi ridurre l’effetto degli ipocoagulanti, come il Coumadin.
Trovera’ l’elenco con i relativi contenuti nella prima pagina del nostro sito ( a sinistra,ultima voce ).Puo’ regolarsi evitando o limitando il consumo dei cibi che contengono valori>50/60, soprattutto verdure a foglia lsrga.
Non vi è alcun rapporto tra la assunzione del cuomadin e la intolleranza alimentare.
Cordiali saluti

dott.Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena

Che dieta deve seguire un paziente operato di angioplastica coronarica?

Dopo un intervento coronarico è opportuno correggere i fattori che determinano la malattia delle arterie,in modo particolare le alterazioni dei lipidi e dei glicidi.
Si dovra’ avere cura nel mantenere il colesterolo LDL < 80-100 mg e la glicemia a digiuno < 85/90 mg/dl.
Vanno evitati i cibi molto ricchi di acidi grassi saturi ( salumi, formaggi,uova ecc. ) e i dolci. Vanno limitati anche pane e pasta se si ha il diabete.
In genere , dopo l’intervento sono aggiunte le statine per mantenere adeguati livelli della colesterolemia.
Cordiali saluti

Dott. Flavio Tartagni , gia’ Primario Cardiologo di Cesena

Fibrillazione atriale

La terapia con Amiodarone sembra essere in grado di profilassare la aritmia, come dimostrato dall’Holter, anche se persiste una certa eccitabilita’ atriale ( >2000 extrasistoli delle quali alcune unite a due ( coppie), a tre ( trigeminismo ) o a gruppi ( run ) . )
La aritmia potrebbe essere evocata dalla dilatazione atriale. Il rilievo occasionale dell’ aneurisma del setto puo’ dipendere dalla esperienza dell’esaminatore e dallo strumento usato, tuttavia non dovrebbe essere significativo se non è facilmente individuabile e se non si associa a forame ovale.
Continui i controlli della funzionalita’ tiroidea ed epatica se continua la terapia con amiodarone.
Ritengo comunque che il dosaggio della aspirina andrebbe aumentato a 160-300 mg al di per avere almeno una (debole) protezione antitronmboembolica in caso di recidiva aritmica.
Cordiali saluti

Dott Flavio Tartagni gia’ Primario Cardiologo di Cesena

Ablazione.

Gent.mo Paz,
non mi è chiaro se gli stents sono stati applicati prima o in conseguenza dell’infarto; considerato tuttavia il risultato finale, non mi sembra che abbiano risolto o risolveranno granchè.
Anche una eventuale ablazione, nel suo caso, non risolverebbe la causa della fibrillazione, che è la cardiopatia post infartuale.Probabilmente si tratterebbe di un intervento ” cosmetico ” , senza cambiare la patologia di base e senza garanzie per quanto riguarda la aritmia.
Purtroppo anche la terapia medica si limita al B-bloccante o all’ Amiodarone ( che comporta numerosi effetti collaterali ).
Se la FA è stata innescata da un evento particolare ( crisi ipertensiva, eccesso alimentare, arrabbiatura,) cerchi di evitarlo e continui il B- Bloccante. la statina e la terapia ipoaggregante ( meglio se con aspirina e Plavix ), oppure con Coumadin , se la aritmia recidiva o diventa permanente.
Cordiali saluti

Dott. Flavio Tartagni , gia ‘ Primario Cardiologo di Cesena