In generale, dopo l’impianto di un defibrillatore, le persone riprendono la vita di tutti i giorni. Una parte di essi può sviluppare sintomi depressivi, causati da preoccupazioni rispetto alla scarica del dispositivo (più spesso dopo aver ricevuto la prima scarica), dai cambiamenti che potrebbero essere necessari a livello lavorativo, o ancora difficoltà legate all’immagine corporea.
Cordiali saluti
Tania Cicoira
Psicologa, psicoterapeuta
I Suoi valori pressori mi sembrano soddisfacenti ,senza necessita’ di integratori ( costosi e di dubbia utilita’). Consiglierei eventualmente di aumentare il Norvasc a 5 mg o, se induce cefalea, sostituirlo col diuretico ( es. Lobidiur ).
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Operativa Complessa di Cardiologia, Ospedale Bufalini, Cesena
Puo’ spedirne una copia in PDF cha analizzero’ volentieri, anche se in genere sono necessari piu’ tracciati eseguiti in diverse posizioni degli elettrodi ed in diversi momenti .
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena
Su Covid , suoi quadri clinici e complicazioni si è oramai scritto tutto e si puo’ sostenere tutto.
Non voglio pertanto addentrarmi in discussioni dottrinali, ma parlare della mia esperienza diretta ed indiretta.
Coinvolgimenti importanti del miocardio o del pericardio sono spesso presenti nelle forme piu’ severe della patologia, per intenderci, quelle che necessitano di ricovero in reparto o terapia intensiva. Nelle forme piu’ lievi sono rare e non danno quadri clinici cardiovascolari , nè danni permanenti.
Ad oggi avra’ gia’ sicuramente risolto il Suo dubbio e sara’ tornato alla precedente attivita’ fisica, come da aspettativa.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena
Concordo col Suo cardiologo sulla non indicazione ad effettuare un intervento sulla coronaria e sulla assenza di correlazione tra la sintomatologia lamentata e la patologia riscontrata.
Da come descrive i sintomi credo si tratti di una forma di dispnea sospirosa ( disfrenia ) spesso legata a stato ansioso o a preoccupazione. Escludere eventualmente una patologia polmonare con le prove di funzionalita’ respiratoria e imparare qualche esercizio respiratorio con un bravo fisioterapista.
Cordiali saluti
Dott.Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Operativa Di Cardiologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena
I blocchi e gli emiblocchi fanno parte dei disturbi della conduzione elettrica cardiaca periferica che, in questi segmenti, è rallentata o bloccata. Cio’ puo’ verificarsi per problemi limitati al sistema elettrico del cuore o essere associato ad anomalie strutturali, che vanno sempre escluse con ecocardiografia o risonanza magnetica. Talvolta sono presenti fin dalla nascita, spesso compaiono col passare degli anni.
Non sono collegati a infarti o aritmie che danno la morte improvvisa, ma possono progredire verso forme di blocchi piu’ complessi , fino al blocco totale. Questo non porta alla morte, ma un brusco calo della frequenza cardiaca che richiede l’impianto di un pace maker per poter continuare una vita normale.
Cordiali saluti
Dott.Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Operativa Di Cardiologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena