Un mio amico di 65 anni è stato ricoverato per ascite di causa sconosciuta. Nonostante svariati ricoveri e analisi i medici non sono giunti ad una diagnosi precisa. Alcuni gli hanno detto che si potrebbe trattare di pericardite costrittiva e hanno consigliato l’intervento per l’asportazione del pericardio. Volevo chiedere quali sono i rischi di questo intervento, quanto tempo ci vuole per riprendersi e quali accortezze bisognerà seguire dopo l’intervento.
Grazie
Antonio
La pericardite costrittiva é una patologia,fortunatamente non comune, che segue in genere a forme di pericardite acuta recidivanti o cronicizzate( la forma tubercolare era un tempo la piu’ frequente).
lo spesso pericardio che si forma determina un restringimento dello spazio entro il quale si muove il cuore e ne impedisce la dilatazione necessaria al suo riempimento.
L’interverto di pericardiectomia é molto delicato e spesso incompleto perche deve liberare il cuore dal suo guscio esterno che spesso e tenacemente adeso al muscolo stesso.
Prima dell’intervento é quindi necessario giungere ad una diagnosi di certezza che puo’ essere fatta con un cateterismo cardiaco,con l’ ecografia e soprattutto con la risonanza magnetica.
Gli unici farmaci che possono alleviare i sintomi sono i diuretici( che riducono il volume del liquido circolante ) e i beta bloccanti , se la frequenza cardiaca é elevata e non compesatoria,
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena