Leggendo le varie risposte date sul vostro sito,mi sembra di capire che il dr sconsigli l’ablazione a chi,come me,è asintomatico,infatti la triste scoperta della FA mi è stata riscontrata in modo del tutto casuale.Ciò è avvenuto alla fine di maggio 2013,inizialmente mi hanno prescritto i farmaci antiaritmici che, col senno di poi, credo che abbiano prodotto solo “danni”.Mi spiego meglio: la dose iniziale del Rytmonorm 300 1c.x 3v. al giorno,non solo secondo me, ha prodotto il flutter che si alternava alla FA, risultato: è divenuta persistente dal mese di agosto 2013 e lo è tuttora. Preciso che in seguito,dopo aver consultato i migliori cardiologi e aritmologi di fama, ho assunto Almarytm,digitale, Cardicor, Atenol e quant’altro,senza ottenere il ripristino del ritmo sinusale.Ultime precisazioni;ho 61 anni,donna,cuore sano,dimensione atrio sn 33mm,PA in media 90/50-60,analisi del sangue invidiabili (a detta medico di base).Dimenticavo da subito,l’anno scorso,mi hanno “costretto ” a sottopormi alla TAO,risultato:dopo 10 mesi di Coumadin con TNR ballerino,quasi mai al di sopra di 2,l’ho dovuto sospendere perchè ad un certo punto l’INR si è impennato scendendo addirittura ad 1,30.Preciso che avevo scrupolosamente osservato la dieta astenendomi da dosi improprie di cibi a base di vit.k.In seguito,dopo un periodo di 5 mesi, mi son dovuta arrendere e,mio malgrado, sono di nuovo in TAO (assumo una dose sett. di Coumadin di37,50 mg)Le chiedo un parere ed un consiglio sulla mia situazione in quanto le mie perplessita’ circa l’ablazione crescono sempre di più.La ringrazio tanto per la pazienza e la disponibilita’,attendo una sua cortese risposta
Sonia53
La ablazione consente in una alta percentuale di casi ( circa 70%) di mantenere un ritmo sinusale dopo un anno.
Quali saranno i risultati a lunga distanza non è prevedibile, ma la aritmia tendera’ a ritornare ( si puo’ tuttavia intervenire con una nuova ablazione ).Non è ancora chiaro quali terapie vanno mantenute ( antiaritmici e ipocoagulanti ) proprio per diminuire i rischi delle recidive.
Le indicazioni alla ablazione sono pertanto limitate ai casi in cui il paziente non risponda alle terapie mediche e sia sintomatico ( avverta un cardiopalmo che gli limita la normale attivita’).
Qualche paziente puo’ essere fortemente motivato psicologicamente e chiedere di sottoporsi all’intervento, pur conoscendone i limiti.
Per la scoagulazione si potrebbe considerare la possibilita’ di farne a meno ( se il rischio tromboembolico è basso )o di usare uno dei farmaci orali alternativi Apixaban, Dabigatranm,Rivaroxaban )che sono indicati proprio qualora vi siano difficolta’ a mantenere un adeguato valore di INR.
Cordiali saluti
Dott Flavio Tartagni, gia’ Primario Cardiologo di Cesena