Buonasera dottori, La mia domanda riguarda i sintomi associati ad extrasistolia. Del 2012 ad oggi ho eseguito una valutazione cardiologica approfondita con Holter 24 ore (2012 e 2016), ecg sotto sforzo (2012), ecocardiogramma (2016 e 2018) per la percezione dei classici tuffi al cuore. Gli Holter hanno evidenziato pochissime (3 nel 2012 e 17 nel 2016) extrasistoli ventricolari isolate monomorfe, gli altri accertamenti tutti negativi. Il punto è però che dopo la gravidanza (2017) le extrasistoli mi sono sembrate peggiorate in numero e sintomatologia. Mentre prima avvertivo solo un colpetto nel petto, ora avverto come se ci fosse una pausa più lunga tra i battiti accompagnata da un senso di capogiro, mancamento e dispnea (non sono mai svenuta nè mi sono mai accasciata, comunque). Per questo, visti i sintomi più preoccupanti per me rispetto a prima, ho eseguito un nuovo ecocardiogramma. Tale esame non ha riscontrato assolutamente nessuna anomalia strutturale. Ma i sintomi mi spaventano caricandomi di ansia. Espressi al cardiologo che ha eseguito ecocardio questo non vi ha dato peso. Secondo il vostro parere questi sintomi possono essere espressione magari di più extrasistoli consecutive? Potrebbero diventare pericolose? La pressione è normale, la tiroide anche, sono normopeso, 40 anni. In famiglia non ho casi di cardiomiopatie o anomalie elettriche, ma in linea paterna (nonno, bisnonno e papà) una familiarità per ictus. Grazie mille per quanto potrete consigliarmi
La presenza di extrasistoli atriali o ventricolari in soggetti anche giovani e privi di cardiopatie organiche o coronaropatie è molto comune e crea disagio ed ansia in chi le avverte.
In genere si tratta, come nel suo caso, di battiti cardiaci anticipati, isolati e non ripetitivi , che in genere scompaiono dopo alcuni giorni o settimane, in assenza di terapia.
E’ comunque fondamentale che gli accertamenti strumentali ( ecografia.ecc ) risultino normali.
Un elettrocardiogramma delle 24 ore puo’ chiarire quale sia l’origine, il numero, il rapporto con lo sforzo e il riposo, la complessita’ precocita’, ripetitivita’ ecc ) e indicare la opportunita’ di una terapia.
Nel Suo caso, specie se si associa una frequenza cardiaca elevata, consiglierei solo un beta bloccante e aspetterei che si risolvessero spontaneamente.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena