La utilita’ della terapia ipocoagulante nella fibrillazione atriale è proporzionale al rischio tromboembolico, che viene calcolato in base a certi parametri ( eta’, diabete, ipertensione, scompenso, sesso ecc. ). Se ne scaturisce un valore superiore a 1 o 2, e non è presente un rischio emorragico( calcolato su altri parametri ) è opportuna la scoagulazione
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni, gia’ Direttore della Unita’ Operativa Complessa di Cardiologia e Terapia Intensiva Cardiologica dell’Ospedale Bufalini di Cesena