Egregio Dottore, al mio papa’ e’ stato riscontrato un infarto lo scorso mese di Maggio, precisamente: “SCA STEMI anteriore subacuto, malattia critica di 2 vasi trattata con PTCA DES multipli di CDX. OCT su IVA al tratto medio (NON TRATTATA al momento), riabitata da CC su CDX. La procedura e’ stata complicata da ipotensione e bradycardia che hanno richiesto l’impianto transitorio di contropulsatore e di PM provvisorio.”
Dopo diversi mesi si e’ proceduto ad effettuare un ecostress per verificare se la parte che ha subito l’infarto contenesse ancora cellule vitali. Il risultato e’ stato positivo. Tuttavia alcuni dottori riferiscono che la riapertura della OCT, e conseguente rivascolarizzazione, non avrebbe tanti benefici, e comunque I benefici non supererebbero i rischi. Altri invece sono propensi nell’intervenire in emodinamica, mentre I cardiochirurghi (Atteso che il mio papa’ ha una insufficienza renale al III stadio), sarebbero propensi all’intervento chirurgico.
Ho capito che ci sono diverse scuole di pensiero, che non seguono univocamente le linee guida. Come dovremmo comportarci? Lo so che non vedendo il paziente, la documentazione e quant’altro la risposta non puo’ non essere generica, ma secondo Lei non intervenendo elasciando solo la terapia farmacologica che prognosi potremmo avere, anche in considerazione che il mio papa’ non ha disturbi e sintomi, solo un leggero e continuo dolore alla scapola dx?
La ringrazio per la Sua disponibilita’
Vincenzo
vincenzosenatore@hotmail.com
Se il ramo IVA ( occluso )è stato il responsabile dell’infarto è probabile che la sua riapertura porti solo ad un modesto miglioramento della funzionalita’.Non si avrebbe nessun vantaggio sulla sintomatologia, in quanto non è presente angina, ed i risultati sulla prognosi sono alquanto dubbi.La riapertura mediante angioplastica di un vaso chiuso è sicuramente piu’ complessa e puo’andare incontro a riocclusione piu’ facilmente, col rischio di un reinfarto ( perche’ il circolo collaterale tende a scomparire).
Se il paziente è asintomatico ( per angina, scompenso ed aritmie) ed è presente un valido circolo collaterale, non consiglio una angioplastica, ma la terapia medica.
Se è presente una sintomatologia o una vasta area ischemica si puo’ ricorrere ad un intervento con arteria mammaria ( a cuore battente) che offre ampie garanzie di perfusione e di durata nel tempo.
Cordiali saluti
Dott. Flavio Tartagni , gia’ Primario Cardiologo di Cesena