In anni passati avevo effettuato alcuni ECG da sforzo che avevano evidenziato una risposta ipertensiva, ma non disturbi cardiaci di alcun genere.
Nel giugno 2013 la prova fu interrotta dopo 90″ a 150W per anomalie (sottoslivellamento del tratto ST-T da V3 a V6 regredita durante il recupero; parossismi di flutter atriale). Immediatamente successive scinti e TAC cuore con contrasto risultarono sostanzialmente negative. Dal momento dell’ECG da sforzo iniziò una aritmia assai marcata e all’Holter eseguito a fine luglio risultarono 3399 ES isolate sopraventricolari (116 episodi bigeminismo) e 486 ES ventricolari (3 episodi di bi-trigeminismo) e, durante il sonno: 60 minuti di FA con risposta ventricolare normofrequente e 13 secondi con risposta bradifrequente. Con terapia Dilatrend 6,25 1 cps.x 2 e Almarythm 1/2 cps. x3 a distanza di altri tre mesi le ES sovra e ventricolari si dimezzarono e furono assenti gliepisodi di fibrillazione atriale. A seguito di modifica della posologia dell’Almarythm (2 cps anziché 3 mezze compresse), nel giro di 24 ore il polso divenne del tutto regolare e successivi tre Holter a febbraio, maggio e novembre 2014 dimostrarono la scomparsa di extrasistolia sia sopra che ventricolare. Un ECG da sforzo (interrotto a 175 W per 1 minuto (DP 29600, FC 150, 104% del predetto massimale) ha mostrato assenza di significative modificazioni della ripolarizzazione ventricolare e scomparsa delle ES.
Aggiungo che dalla scomparsa dell’aritmia il frequente controllo che faccio secondo la metodica “Check your pulse” mi ha sempre dato un ritmo regolare (a riposo circa 60 bpm).
La domanda è questa: sono condannato ad assumere la terapia cardiologica sopra riportata e, quello che più mi pesa, assumere il Coumadin per cercar di mantenere l’INR fra 2 e 3?

Flavio Tartagni deleted answer 19 Aprile 2017